Partite IVA

Tra (auto)organizzazione e mercato le partite Iva e i Free lance rappresentano una quota crescente del lavoro in Italia, soprattutto nelle aree urbane. Rovello della sinistra e del sindacato rischiano di essere tra i più penalizzati nella riforma del mercato del lavoro. Cosa ne sarà di loro dopo il Jobs Act?

Relatori: Sergio Bologna (Acta), Claudio Riccio (Act!), Salvatore Comino (Aaster) Coordina: Cristina Tajani (Coordinamento Nazionale Sel, Assessore Comune di Milano)
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Italo Napolitano
Mi piacerebbe si aprisse una discussione sul sistema contributivo relativo alle partite iva, sistema che non tiene conto del fatto che il lavoro manca e, quando c’è è sottopagato e precario. Un professionista iscritto ad un ordine professionale, paga quote spropositate per il solo fatto di essere iscritto a prescindere da quanto guadagni e da se lavori o meno. Considerando il fatto che se va bene le pensioni saranno sociali non sarebbe il caso di affrontare l’argomento?

Human Factor Lab
L’argomento sarà sicuramente uno dei temi della discussione al laboratorio

Nerina Monti
Per le partite Iva sarebbe bene chiarire l’art.4, comma 2, lettera H del Dlgs 114 del 1998,
(Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59: tale decreto non si applica (…) H) “a chi venda o esponga per la vendita le proprie opere d’arte, nonche’ quelle dell’ingegno a carattere creativo, comprese le proprie pubblicazioni di natura scientifica od informativa, realizzate anche mediante supporto informatico”).
Chi produce e vende col libero ingegno può abusare di questo magnifico concetto che implica una produzione personale e creativa soggetta a diritto d’autore ma, essendo limitata o “domestica”, esente da ricevuta fiscale e soprattutto da tasse e contributi che una P.Iva sostiene.

Marco Galli
ovviamente andrà discusso anche il problema degli studi di settore, che di fatto impongono a molti professionisti, soprattutto in regime ordinistico quali gli architetti e gli ingegneri che collaborano con un singolo più grande studio, di diventare addirittura supercontribuenti, dichiarando più del reale per evitare di finire sotto il limite dei parametri dello SdS ed avere automaticamente problemi e verifiche fiscali… soprattutto nell’attuale crisi anche di pagamento di quanto fatturato, oramai generalizzata…

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